mk
GIUDA

- solo
con Biagio Caravano
durata 33’

– duetto
con Biagio Caravano e Giovanni Franzoni
durata 40’

musica e audio Lorenzo Bianchi Hoesch
coreografia Michele Di Stefano
light design Roberto Cafaggini
tecnica Davide Clementi
organizzazione Carlotta Garlanda

produzione mk 2014 in collaborazione con LEM International – Silentsystem
riallestimento della performance Giuda una produzione mk 2010 Nuovo Teatro Nuovo / Fondazione Campania dei Festival/Napoli Teatro Festival Italia in collaborazione con Teatro Stabile Napoli
in collaborazione con Festival MilanOltre
con il contributo MiBACT

Originariamente commissionato nel 2010 per l’attore Giovanni Franzoni da Antonio Latella, direttore artistico di una stagione dedicata al tema del Fondamentalismo al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, Giuda viene riallestito nel 2014 all’ICI Berlin Institute for Cultural Inquiry per Biagio Caravano, performer storico di tutti gli spettacoli di mk.
Esiste ora anche una versione che comprende i due interpreti in un’unica performance, che ha debuttato al Teatro dell’Elfo di Milano nell’ottobre 2015.


Giuda sprofonda nella condanna della ripetizione con la misteriosa consapevolezza dell'iniziato; il performer rimane sospeso in questa condizione, aggrappato al momento che precede ogni azione. Come un portiere nello spogliatoio prima della partita, prefigura ciò che il suo corpo dovrà sforzarsi di compiere, generando e subendo con lo stesso aplomb il meccanismo entro il quale viene immesso suo malgrado. Il suo problema è la gestione della cronologia, la creazione di ciò che è stato già deciso, nell'anticipo e nel ritardo. In questo modo egli trasforma la ripetizione in una possibilità oppure resta semplicemente nel dramma della performance.

Attraverso l'ascolto di un paesaggio sonoro che sembra anticipare sottolineare o irridere le azioni del performer, il pubblico è testimone di una lotta contro il tempo, quel tempo che ha in serbo per il protagonista un percorso già scritto, vissuto in un silenzio assoluto. Lo spettatore è invece immerso nella musica che sovrasta la visione e la carica di assonanze quasi cinematografiche. Il pubblico ascolta in cuffia degli universi acustici olofonici, a tratti iperrealistici, a tratti invece astratti ed evocativi di un altrove o di una memoria o di una dimensione onirica privata e collettiva.

Il suono é il legame privilegiato tra l'azione e il suo intendimento. Il carattere solitario dell'ascolto in cuffia, attraverso un sistema complesso di registrazioni binaurali, diviene un'esperienza intima ma collettiva, immersiva e realistica.

the exposed
the hanged
the betrayer
the twelfth
the initiate
Hakim
the predestinate
Anthony Quinn playing Zorba the Greek
Iker Casillas in the locker room
the performer
the performer
the performer


“ ti escludi irreversibilmente dall'ordine antico, cerchi di sistemarti nel nuovo, qualche volta rischiando di doverti arrendere, e quando finalmente riesci a reintegrare il nuovo nel vecchio, sei risorto. Ma per percorrere questa strada misterica, comune ai figli di dio, all'umanità e al singolo essere umano, prima tu devi capire che l'ordine, sistema, forma di vita, in cui fino a quel momento sei vissuto, sta per schiacciarti e devi scoprire la possibilità di creartene uno nuovo: per questo alla nascita di ogni scelta assiste Satana.” M.Brelich, L'opera del tradimento

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